Saturday, 27 September 2014
Saturday, 20 September 2014
Thursday, 18 September 2014
La vita, le contraddizioni e le tartarughe di Kazanli

A Kazanli
si dice merabha per dire ciao, e i bambini disegnano con le
mani un cerchio che si stringe per dire che il sole sta tramontando e
che possiamo andare a giocare a calcio nel campetto senza porte
dietro il complesso di case in cui viviamo noi volontari e un numero
imprecisato di famiglie.
Tutti noi aspettiamo
che il sole ci lasci vivere, così le giornate iniziano lente. Nelle
ore più calde mi lascio guidare dalle azioni che ho imparato a fare
per sentirmi meglio: I miei impegni
sociali iniziano nel tardo pomeriggio e si prolungano
fino a notte inoltrata, così non mi pongo limiti nel dormire, e
quando mi sveglio, dopo essermi fatto una doccia fresca, mi sposto
dal dormitorio all'altro appartamento che abbiamo all'interno del
complesso di case.
Lungo i marciapiedi
incontro i bambini , non riesco a capire i loro giochi, scambio un
cinque con i maschi, dico merabha alle bambine. Oltre i
marciapiedi il complesso si apre in un giardino centrale dove la sera
le persone si siedono per chiacchierare. A lato c'è un piccolo
minimarket che rifornisce tutto il complesso di pane e altri tipi di
vettovaglie. All'entrata c'è un grosso frigorifero che arranca per
tenere fresche le bevande, sulla vetrata si formano gocce d'acqua per
il contrasto termico e appare come una specie di miraggio, di solito
inizio la giornata con una bottiglia di succo di frutta dal marchio
turco e un pacchetto di biscotti che compro per circa cinque lire
turche, pari a un euro e settanta circa. Il gestore è un tipo
simpatico ma riesco solo a dirgli arrivederci: Gurusunuz!
La gente del complesso è ormai abituata alla presenza dei volontari,
e lungo i marciapiedi tutti mi salutano e mi sorridono, compreso il
fruttivendolo con la biga e il cavallo.
Salgo
nell'altro appartamento, la living room,
una stanza al secondo piano tappezzata
di disegni di tartarughe, mappe geografiche e altre scritte in turco
fatte dai volontari precedenti. Non c'è
molta voglia di parlare, Pedro
carica sul telefono le
sue
trasmissioni radio su
politica e società, in
spagnolo, Admira è al suo solito posto a parlare con il ragazzo in
Bosnia, Raquel
guarda un telefilm in inglese. Non
so dove siano gli altri.
Fuori soffia un vento caldo,
i panni stesi svolazzano su tutti i balconi delle case, il sole è al
culmine della grandezza e anche i bambini sotto, rientrano per
qualche ora.
A
queste latitudini il sole comincia a scendere intorno alle sei e
mezza, allora noi
volontari usciamo per pulire la spiaggia dai rifiuti, a volte
insieme ai bambini con la promessa di giocare a pallone una volta
finito. Camminiamo lungo i circa cinque chilometri di spiaggia
protetta raccogliendo i rifiuti in grossi sacchi neri, arriviamo
fino in fondo alla spiaggia dove una grossa fabbrica di cromo sbuffa
fumo bianco dal camino.
Ogni
sera, quando monitoriamo la spiaggia, vedo le persone che producono
l'immondizia che dovrò pulire l'indomani, si posizionano con le
macchine nel boschetto che sta a metà del mio percorso, bevono
nell'oscurità della spiaggia, e ascoltano musiche mixate dalle
sonorità orientali.
L'assenza
completa di rispetto dell'ambiente di
queste persone è un
problema culturale ed è la sfida più grande per l'associazione e il
volontariato europeo.
Ultimamente
ho dedicato tempo per delle ricerche sul rapporto tra ambiente e
tartarughe: l'inquinamento è uno dei problemi per la spiaggia di Kazanli ma non il più grande, al momento il problema
principale sono i pescatori che con le loro reti catturano e uccidono
grandi quantità di tartarughe, in
tutto il Mediterraneo si stima che ogni anno più di 130mila
tartarughe vengano catturate accidentalmente durante la pesca.
L'associazione Third
Eye
di cui faccio parte sta
lavorando per introdurre nuove tipi di reti con maglie particolari,
inoltre,
in questi quattro anni, ha
fatto un ottimo lavoro nella
pulizia delle spiaggia,
prima tutto era ricoperto da
rifiuti, ora ci sono sacchi
sparsi che porteremo via con un trattore a stagione terminata, quando
si saranno schiuse tutte le uova di tartaruga sotto la sabbia.
A
Kazanli,
arrivano due specie di tartarughe per deporre le uova, la Caretta
Caretta
e la Kelonia
Midas,
entrambe specie considerate a rischio estinzione. Questi animali si orientano con la luce della luna, ogni nido ha una tartaruga guida che dopo la nascita esce per prima dal nido per controllare che sia notte e solo allora apre la strada alle altre. Il
nostro compito è di cercare le tartarughe che non riescono a trovare
la via del mare perché disorientate dalle luci artificiali intorno
alla spiaggia.
Gli
esemplari più anziani della specie hanno scelto ancora per un anno
queste spiagge e
anche
per questo anno la stagione della schiusa delle uova è quasi finita.
Noi
volontari in collaborazione con i ragazzi dell'istituto biologico di
Mersin abbiamo trovato e salvato più di trecento tartarughe che
ora nuoteranno per circa tre
giorni ininterrottamente
prima di
arrivare a profondità
sicure.
Sono
alcuni giorni che a Kazanli c'è la luna piena e quando
cammino, la sera, i miei pensieri si alternano tra quello che faccio
come volontario europeo e quelli
che sono i miei obbiettivi nella vita: mi capita di pensare a
come questo posto potrebbe essere un vero e proprio teatro naturale
dove ogni anno il cerchio della vita mette in scena il suo
spettacolo, e mi fa piacere lavorare per questa idea. Poi il mio pensiero va a chi invece questo posto lo usa come
una discarica, eppure non provo rancore, infilo le mani
nell'immondizia e a lavoro finito torno al complesso di case, soffia
un vento leggero, il sole tramonta alle mie spalle e mi sento bene,
in un certo senso quell'immondizia mi serve, l'altruismo è un
concetto a volte perverso.
Kazanli
16/09/14
W
Sunday, 14 September 2014
Kazanli Bus
Labels:
video
Location:
Kazanlı/Provincia di Diyarbakır, Turchia
Friday, 12 September 2014
Labels:
foto
Location:
Kazanlı/Provincia di Diyarbakır, Turchia
Wednesday, 10 September 2014
The Turtle's Beach
W
Labels:
video
Location:
Kazanlı/Provincia di Diyarbakır, Turchia
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